Il principio di diritto affermato dalla Suprema Corte è il seguente: “qualora un soggetto acconsenta su richiesta di un altro ad intestarsi un conto corrente in via fiduciaria, cioè con l’intesa che le somme sono di pertinenza dell’altro soggetto e che costui avrà la gestione del conto, il quale
verrà usato per l’attività lecita del fiduciante, il fiduciario, dato che nei confronti dei terzi
appare come il titolare del conto, è obbligato ad esercitare un concreta vigilanza sul rispetto da
parte del soggetto della finalizzazione del conto all’attività, conformemente agli accordi presi.
Ne consegue che qualora l’intestatario ometta di esercitare tale controllo, disinteressandosi
della gestione, e l’altro usi il conto per commettere fatti illeciti a danno dei terzi, l’intestatario
risponde del danno a titolo di responsabilità colposa ai sensi dell’art. 2043”.