Legge 27 dicembre 2013, n. 147
“Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato”
Legge di stabilita’ 2014.
(GU n.302 del 27-12-2013 – Suppl. Ordinario n. 87)
Vigente al: 1-1-2014
Con la legge di stabilità 2014, giustizia e amministrazione costeranno di più. Non c’è solo la casa a fare da “riserva” per le casse pubbliche, in vista dei prossimi tre anni, ma anche Procure, Tribunali ed Enti Pubblici chiederanno esborsi sempre maggiori a discapito dei contribuenti, che finanziano quella stessa spesa.
Se la matematica non è un’opinione, difatti, la legge nr. 147 del 27/12/2013 (c.d. legge di stabilità) fa passare in sordina ma forse neanche poi così tanto un aumento del 240% sulla marca da bollo da 8 euro pagata dagli utenti della giustizia per l’avvio delle cause.
All’art. 1 comma 606 silegge difatti che:
“Al testo unico di cui al decreto del Presidente della
Repubblica 30 maggio 2002, n. 115, sono apportate le seguenti modificazioni:
a) all’articolo 30, comma 1, le parole: «euro 8» sono sostituitemdalle seguenti: «euro 27»;
Tale “obolo” conosciuto agli addetti dei lavori come “marca da 8” altro non è che l’anticipazione forfettaria dovuta quale rimborso per le notificazioni richieste all’ufficio giudiziario, a titolo di diritti, indennità di trasferta e per le spese di spedizione e che dal 1° gennaio è aumentata da 8,00 a 27,00 euro.
Come noto, l’anticipazione deve essere pagata da chi comincia la causa, prima del deposito degli atti in tribunale.
Al momento dell’iscrizione a ruolo, difatti, è necessario il versamento del contributo unificato – calcolato in base al valore della controversia – e della marca da bollo che da 8,00 euro è ora aumentata ad euro 27,00.
La misura, ormai effettiva in conseguenza della definitività della legge di stabilità, costituirà senz’altro un peso non indifferente soprattutto per le cause di basso valore.
L’incremento della quota per le spese di cancelleria, dovrebbe portare in dote al sistema statale la somma necessaria (stimata in circa 44 milioni di euro) a consentire l’assunzione in ruolo di 330 magistrati vincitori di concorso ancora esclusi. Tuttavia, nonostante le migliori intenzioni, si consideri che l’importo in questione è un vero e proprio costo fisso che – a differenza del contributo unificato – non è rapportato al valore della caus, e minaccia, pertanto, di rendere antieconomici i giudizi di modesto importo.
Si pensi, per esempio, ad una causa da 2000,00 euro, dal 1° gennaio 2014 si paga, oltre al contributo unificato di 85,00 euro, anche l’anticipazione di 27,00 euro, per un totale 112,00 euro: importo che, in molte occasioni, potrebbe essere superiore alla stessa somma in contestazione.